Bilancio positivo nel 2012 per Cassa depositi e prestiti, che ha raggiunto gli obiettivi del piano industriale 2011-2013 con quasi un anno di anticipo, grazie a nuove risorse immesse nel sistema, pari a circa 20 miliardi, piu’ dell’1% del Pil e superiore ai 16,5 miliardi del 2011.
Le risorse sono andate a sostenere i tre principali filoni di attivita’ di CDP: finanziamento degli investimenti degli Enti pubblici, sostegno allo sviluppo infrastrutturale, supporto all’economia e al sistema produttivo nazionale.
Per quanto riguarda gli Enti pubblici, al diminuire della capacita’ di indebitamento derivante dai vincoli del Patto di Stabilita’ interno, corrisponde un mantenimento della quota di mercato di CDP di circa il 95%. Al fine di supportare gli Enti locali nella ricerca di nuove modalita’ di recupero delle risorse per i loro investimenti,CDP ha creato due nuovi strumenti: un primo Veicolo per valorizzare gli attivi immobiliari (Fondo Valorizzazione Immobiliare, pari a 1 miliardo) e il Veicolo Servizi pubblica utilita’ (sempre pari a 1 miliardo) per favorire l’aggregazione delle ex municipalizzate. Alle infrastrutture nel corso del 2012 sono state destinate risorse per circa 3 miliardi, rispetto ai 2,2 miliardi del 2011.
Per quanto riguarda il supporto all’economia, si e’ esaurito il primo Plafond da 8 miliardi dedicato ai prestiti a medio termine alle Pmi di cui hanno beneficiato circa 53mila imprese. CDP e’ stata particolarmente attiva sul fronte delle acquisizioni: nell’autunno si sono perfezionate le operazioni relative al 30% di Snam, 100% di Sace e di Fintecna, 76% di Simest. CDP ha acquisito quote di societa’ anche attraverso il Fondo Strategico Italiano, attraverso il quale e’ stata affiancata da nuovi partner istituzionali.
“Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti e’ strategico e il suo ruolo si e’ molto modificato negli anni, allargando il suo perimetro per volonta’ del Governo e delle Istituzioni”, ha detto il presidente Franco Bassanini, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Poi, ha spiegato che Cdp “non punta ad acquisire il controllo delle imprese, ma interviene a fianco dei privati che necessitano di capitale per crescere e affrontare la competizione internazionale”. Il presidente ha precisato che Cdp “non e’ l’Iri e non fa interventi per salvare le imprese”.
Nel 2012 l’utile netto superera’ abbondantemente i 2 miliardi, secondo la previsione formulata dall’amministratore delegato di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, che ha ricordato che l’anno scorso l’utile netto si era fermato a 1,6 miliardi. “Stiamo raggiungendo gli obiettivi triennali gia’ nel biennio e abbiamo completato il 90% del programma”, ha precisato Gorno Tempini.