Più di 350 incontri d'affari tra le imprese, con oltre 140 aziende protagoniste, tra italiane e albanesi. Più due appuntamenti istituzionali, con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio, Mario Monti.
La giornata italiana del primo ministro albanese, Sali Berisha, è cominciata il 7 maggio in Confindustria, per presentate agli imprenditori italiani le occasioni che si possono cogliere investendo in Albania. «Gli investimenti esteri sono aumentati nel nostro paese dal 2007 al 2011 del 316%», ha detto Berisha al convegno "Albania in Europa", organizzato da Confindustria, Fondazione Farefuturo e Unioncamere, insieme a Sace, Simest e i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo.
Tasse basse, con aliquota al 10% per società e persone fisiche, tax free per otto anni per chi investe nelle parti montuose, sportello unico per le imprese, la possibilità di avere licenze on line, un pacchetto in investimenti per infrastrutture consistente, tra cui 10mila chilometri di strade, l'obiettivo di diventare un hub per le rinnovabili: Berisha, accompagnato tra gli altri dal ministro del Turismo, Aldo Bumci e dal vice dell'Economia, Enno Bozdo, ha tratteggiato le caratteristiche dell'Albania, definendola una piccola Cina d'Europa, vicina all'Italia e dove si parla la nostra lingua.
Da parte del governo italiano, il leader albanese ha incassato l'appoggio per l'ingresso nella Ue, come hanno detto sia Monti che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. «Un sostegno di vitale importanza», ha detto Berisha, che ha invitato Monti a Tirana. «Anche nel 2011 l'Italia si è confermata primo partner economico dell'Albania: le esportazioni hanno raggiunto circa 1.145 milioni di euro, con un aumento del 18% rispetto al 2010, le importazioni italiane dall'Albania hanno toccato i 657 milioni, con un 14% in più», ha detto Monti, apprezzando la vitalità della comunità albanese in Italia, 500 mila persone. Monti ha confermato la politica di cooperazione nei confronti dell'Albania, nonostante la necessità del rigore: 247 milioni di euro nell'ultimo decennio, più altri 51 nel 2010. Quanto all'integrazione nella Ue, il comune obiettivo italiano e albanese è far avere all'Albania lo status di paese candidato all'adesione entro la fine del 2012.
«Sono oltre 400 le imprese italiane presenti in Albania e abbiamo una quota di oltre il 50% delle esportazioni albanesi», ha detto ieri mattina al convegno in Confindustria il vice presidente per i rapporti itnernazionali, Paolo Zegna. Non ci sono solo la vicinanza e le politiche a favore degli investimenti stranieri a pesare in positivo: «Contribuiscono il progetto per la creazione di un moderno mercato finanziario e l'imminente realizzazione di sei parchi industriali tra cui quello di Koplik, aggiudicato ad alcuni imprenditori italiani».
Anche l'ex vice ministro Adolfo Urso, e presidente di Farefuturo, ha sottolineato l'importanza per le aziende italiane di settori stretegici come l'energia, il turismo e le infrastrutture: «Con le nuove norme Tirana può diventare una piattaforna produttiva per le pmi».
Il 7 maggio è stato anche firmato un accordo tra l'ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e il direttore generale delle Poste albanesi, Arqile Gorea, per creare carte prepagate emesse da Poste Italiane per la comunità albanese in Italia e la società italiana sarà advisor delle Poste albanesi per lanciare anche in Albania carte prepagate.
Al convegno sono stati presentati alcuni casi di successo: quello del Gruppo Alpiah, presentato da Giordano Gorini, nell'energia idroelettrica; Giovanni Boccolino, direttore della direzione estero di Intesa Sanpaolo, ha raccontato l'acquisizione che il gruppo ha fatto della Banca Italo Albanese e della Banca americana d'Albania, riunite in un solo istituto che oggi ha l'11% del mercato. Inoltre anche la Sol di Aldo Fumagalli dalla fine degli anni '90 è in Albania con uno stabilimento a Tirana che fornisce gli ospedali di gas tecnici e dal 2009 ha una concessione per realizzare una centrale idroelettrica, un investimento da 11 milioni di euro.
Anche il sistema camerale, come ha detto il presidente, Ferruccio Dardanello, si sta impegnando, in particolare nell'agro-alimentare e nel turismo, ed ha sottolineato l'importanza dell'area di libero scambio tra Albania e Paesi vicini, che allarga il mercato a 55 milioni di consumatori. Dopo l'incontro in Confindustria, un ristretto numero di imprenditori ha continuato i lavori nel pomeriggio alla Fondazione Farefuturo, incontrandosi con il presidente di Unindustria, Aurelio Regina, e la presidente della Regione, Renata Polverini
Uno dei principali temi trattati è sata la politica ambientale.
La raccolta e il trattamento dei rifiuti è una delle principali sfide per l’equilibrio ambientale del Paese, con difficoltà che il governo locale sta affrontando non solo nelle città, ma anche nelle periferie dove si trovano le discariche dei rifiuti urbani e dove il rischio ambientale e sanitario è estremamente elevato.
Comparto di grande importanza collegato all’ambiente è il trattamento delle acque reflue urbane e derivanti dallo svolgimento delle attività commerciali, industriali, agricole che, con il deposito dei rifiuti solidi urbani nelle vicinanze dei fiumi, costituiscono le fonti principali di inquinamento delle acque superficiali. Importanti accordi sono stati sottoscritti dal locale Ministero dell’Ambiente con donatori internazionali per il trattamento delle acque nere e sono in fase di progettazione e costruzione gli impianti di trattamento in diverse città albanesi.
Significative opportunità si evidenziano anche nel settore energetico. Il Governo locale infatti è particolarmente attento ai principali investitori stranieri per la produzione energetica nelle sue varie forme: dalla energia tradizionale all’utilizzo di fonti rinnovabili.
Nel settore delle infrastrutture inoltre c’è una forte domanda di tecnologia su standard di tipo occidentale. Alcune importanti aziende italiane sono già presenti, ma esistono ancora ampi spazi di investimento collegati al miglioramento della rete stradale nazionale, della infrastruttura ferroviaria e la sua integrazione nella rete regionale ed europea.
Infdine, allo scopo di dare maggiore trasparenza relativamente alla legislazione sull’ attività d’impresa, Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Energia albanese ha lanciato un portale internet, il “Registro Elettronico sulla Legislazione per le Imprese”.
Il portale web, consultabile all’indirizzo www.rlb.gov.al, ha l’intento di migliorare anche il clima per fare affari nel paese e di offrire maggiore trasparenza agli investitori stranieri.
Vi saranno pubblicate leggi, progetti di legge, tutte le norme e regolamenti, nonché le decisioni del governo, che riguardano l’attività d’impresa.
Cooperazione Italiana European Lead Donor: linea di credito per le pmi albanesi
Da segnalare inoltre che il 25 maggio scorso, nell’ambito del programma italo-albanese per lo sviluppo delle PMI albanesi, il Ministro dell’Economia, Commercio ed Energia, Nasip Naço, l’Ambasciatore d’Italia in Albania, Massimo Gaiani, e il Direttore dell’Ufficio della Cooperazione Italiana allo Sviluppo a Tirana, Andrea Senatori, hanno visitato a Durazzo le ditte “Tetra Solution” e “Coral”, che hanno beneficiato dei finanziamenti resi disponibili dal programma.
La Cooperazione Italiana è attualmente European Lead Donor per lo sviluppo del settore privato in Albania e contribuisce in modo significativo allo sviluppo delle PMI, il quale costituisce una priorità del Governo albanese.
Il Programma è articolato in tre componenti:
- 25 milioni di euro a credito d’aiuto per la linea di credito a favore delle PMI;
- 2,5 milioni di euro a credito d’aiuto per il Fondo di Garanzia, il quale sostiene le PMI albanesi nell’accesso al credito
- 1,7 milioni di euro a dono per l’assistenza tecnica, la quale mira a facilitare l’accesso delle PMI al mercato finanziario del paese attraverso il potenziamento delle capacità delle istituzioni competenti.
Grazie alla Linea di Credito, attiva dal 2009, 70 PMI albanesi hanno già avuto accesso al credito, attraverso il quale hanno realizzato progetti ed investimenti per un ammontare di circa 15.5 milioni di euro.
Il programma costituisce uno degli strumenti attraverso cui l’Italia assiste l’Albania nel suo sviluppo socio-economico verso l’integrazione europea, anche attraverso la condivisione di best practice derivanti dall’esperienza italiana nel settore delle PMI.